Domande & Risposte
Questa sezione mira a creare uno spazio informativo per rispondere alle domande più frequenti riguardo il tema delle dipendenze
Che cos'è la dipendenza?
E’ una condizione in cui l’uso di una sostanza determina una compromissione clinicamente significativa e conseguente disagio. Si configura come un continuum da una condizione a basso rischio a una condizione ad alto rischio.
L’OMS definisce “droga” ogni sostanza che:
- ha potere psicoattivo, ovvero agisce sul cervello alterando il funzionamento del sistema nervoso
- crea un legame di dipendenza psichica, cioè bisogno intenso di assumere la sostanza
- dà dipendenza fisica, tale per cui la sua mancanza provoca disturbi fisici e psichici (sindrome di astinenza)
- dà assuefazione, per cui bisogna aumentare la quantità di sostanza assunta per ottenere gli stessi effetti
Quali sono le caratteristiche di una persona con dipendenza?
Non esiste una specifica personalità del tossicodipendente! Tuttavia, la persona con problemi di dipendenza, presenta alcune caratteristiche che riguardano la sfera biologica, psicologica e sociale.
Dal punto di vista biologico:
- Un pensiero insistente e costante che può essere determinato da stimoli ambientali e/o emotivi. Può essere finalizzato a riprovare il piacere derivante dall’assunzione o a evitare i sintomi negativi/collaterali.
- La flessione del tono dell’umore. Il soggetto non vede orizzonti stimolanti nella vita quotidiana, prova noia e insoddisfazione, non ricerca normali stimoli gratificanti. Prova timore o angoscia di non poter riprovare le sensazioni piacevoli date dal consumo di sostanza.
- L’emotività negativa. Sentimenti simil-ansiogeni, senso di urgenza e di ostilità con ridotta capacità di tollerare stimoli spiacevoli e noia. Altre emozioni negative presenti sono senso di vergogna e di colpa.
- La disregolazione emotiva. Incapacità di regolare le emozioni, che raggiungono rapidamente la massima intensità e faticano a rientrare. Questo comporta elevati livelli di stress e quindi ipervigilanza e tensione fino all’esaurimento psicofisico.
- L’abitudinarietà. La sostanza pervade tutta la vita della persona, alterandone la percezione del tempo. Diversi comportamenti sono strutturati come abitudine e la memoria ritorna al momento dell’uso.
Dal punto di vista psicologico:
- L’ambivalenza. Presente in molte aree di vita della persona, che da un lato riconosce i rischi connessi alla dipendenza, ma dall’altro non vuole cambiare. Anche la percezione di sé può essere ambivalente: da senso di onnipotenza ad assoluta inettitudine, causando senso di frustrazione e confusione.
- L’evitamento e la negazione. E’ frequente la difficoltà nell’ammettere la problematicità dell’uso di sostanze, che spesso sono utilizzate per evitare emozioni spiacevoli.
Dal punto di vista sociale:
- La manipolatività. La comunicazione mira a influenzare il comportamento dell’altro per soddisfare i propri bisogni legati alla sostanza, che diventa l’unico oggetto di relazione.
- L’impatto sul nucleo familiare. A livello familiare, i problemi legati alle dipendenze possono insorgere in seguito all’uso di sostanze di uno dei membri oppure possono sommarsi a delle difficoltà preesistenti. La dipendenza comporta un’alterazione dei ruoli nella famiglia, portando con sé sensi di colpa e vergogna, atteggiamenti giudicanti e desiderio di riportare la situazione a un “come prima” ideale.
- L’impatto sulle relazioni sociali. La dipendenza determina una progressiva riduzione dei rapporti sociali, che si limitano a quelli che rendono più accessibile l’uso di sostanze.
Quali sono le principali sostanze che creano dipendenza?
Le sostanze illegali e legali possono essere suddivise in quattro principali categorie:
- Psicostimolanti
- Allucinogeni
- Sedativi
- Oppiacei
Psicostimolanti
Insieme di sostanze che determinano un senso di aumentata energia fisica e psichica, con maggiore fiducia nelle proprie capacità.
COCAINA
Può essere assunta tramite diverse modalità: aspirata (sniffata), fumata (crack) o iniettata.
A lungo termine, l’uso di cocaina può determinare la comparsa di psicosi paranoide, deliri maniacali, alterazione del sonno, disturbo depressivo, disturbi comportamentali, ictus, infarti.
AMFETAMINA
Può essere assunta tramite diverse modalità: ingerita, inalata (sniffata) o iniettata.
I principali effetti collaterali, invece, sono: riduzione dell’appetito, paranoia, allucinazioni, insonnia, aggressività, nausea, aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca.
I rischi associati sono dovuti al fatto che l’amfetamina provoca forte assuefazione e conseguente bisogno di aumentare le dosi. I principali danni a lungo termine sono a carico del sistema cardiovascolare.
ECSTASY / MDMA
E’ una sostanza con caratteristiche stimolanti e di eccesso di empatia. Può essere assunta inalata (sniffata) o ingerita.
La fase susseguente all’assunzione è particolarmente significativa, con spossatezza, rallentamento, ansia, depressione e disturbi del sonno.
Ha un’elevata neurotossicità e gli effetti collaterali sono allucinazioni, diminuzione dell’appetito, tensione muscolare, ipertermia, aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca. I principali danni a lungo termine sono a carico di cuore, fegato e reni.
Sedativi
ALCOL
Sostanza con effetti tossici a carico di tutti gli organi, in particolare nei confronti dei neuroni. E’ un depressore del sistema nervoso centrale, con andamento bifasico:
- a basse dosi, effetti euforizzanti e disinibenti, aumento della socialità e della confidenza
- ad alte dosi, effetti sedativi e depressivi, diminuzione della coordinazione, confusione fino a disorientamento e coma
Un’Unità Alcolica (UA) corrisponde a circa 12 grammi di alcol, che ritroviamo in: 330 ml di birra, 125 ml di vino, 80 ml di aperitivo, 40 ml di superalcolico. Le linee guida italiane definiscono il consumo a basso rischio:
- < 18 anni: nessun consumo
- > 18 anni: 1 UA al giorno per le donne e 2 UA al giorno per gli uomini
- > 65 anni: 1 UA al giorno, sia per le donne che per gli uomini
Crea dipendenza sia fisica che psicologica, con assuefazione e sintomi di astinenza alla sospensione, quali tremori, cefalea, agitazione, vomito.
A lungo termine il consumo di alcol può comportare: disturbi cognitivi, disturbi d’ansia e depressivi, patologie cardiovascolari e a carico del tratto gastro-intestinale.
BENZODIAZEPINE
Classe di farmaci con proprietà sedative, ansiolitiche, anticonvulsivanti, anestetiche e miorilassanti. Sono usate in trattamenti sintomatici a breve termine, per condizioni gravi di ansia, insonnia, agitazione, astinenza da alcol e come premedicazione per procedure mediche e dentistiche. L’uso scorretto può essere distinto in:
- iper-uso: uso eccessivo rispetto alla prescrizione, in termini di durata e dosaggio
- misuso: dosi fino a quattro volte superiori rispetto alla prescrizione, uso prolungato oltre i 12 mesi o in associazione all’alcol
- abuso: uso ricreazionale che comporta assuefazione, astinenza e dipendenza psicologica
L’abuso di benzodiazepine comporta riduzione dell’ansia, effetti sedativi e dissociativi, con la sensazione di trovarsi in uno stato oniroide (fantasie deliranti, allucinazioni sensoriali) in cui i pensieri sono rallentati e la capacità di memoria è compromessa. Ad alte dosi può presentarsi un effetto paradosso-eccitante, con eccitazione, irritabilità e aggressività.
A lungo termine, l’uso può determinare: difficoltà di pensiero, lentezza di eloquio e comprensione, perdita di memoria, compromissione del giudizio, labilità emotiva.
Allucinogeni
LSD
Si tratta di una sostanza molto potente, normalmente assunta in microdosi, i cui effetti possono durare fino a 12 ore.
Può essere assunta per via orale.
Dà una sensazione di benessere globale e fusione col tutto, con dispercezioni visive e uditive e anche del tempo e dello spazio.
I rischi principali riguardano:
- bad trip: allucinazioni intense e perdita di controllo sull’esame di realtà, con panico e psicosi
- manifestazione di disturbi psichici in persone già vulnerabili
KETAMINA
Sostanza allucinogena con effetti dissociativi. Può essere assunta tramite diverse modalità: inalata (sniffata), iniettata o ingerita.
Gli effetti variano sensibilmente a seconda della dose:
- basse dosi, lieve euforia e distorsioni visive
- dosi medie, rallentamento psicomotorio ed effetti allucinogeni
- alte dosi, sensazione di totale distacco corporeo e di morte imminente
L’uso cronico comporta assuefazione e dipendenza fisica e psicologica. Si rischiano anche danni al sistema urinario e alla vescica.
FUNGHETTI (PSILOCIBINA)
Anche conosciuti come funghi allucinogeni, hanno effetti simili a quelli dell’LSD, ma meno intensi. Sono assunti ingeriti o tramite infusi.
Oppiacei
Insieme di sostanze con effetti analgesici e depressori dei centri respiratori, possono essere suddivise in:
- naturali: oppio, morfina, codeina
- semi-sintetiche: eroina
- sintetiche: buprenorfina, metadone
La dipendenza da oppiacei è trattata con metadone e buprenorfina, oppiacei a lunga durata che, saturando i recettori della dopamina, calmano gli effetti fisici e psicologici dell’astinenza.
OPPIO
Può essere fumato, bevuto in infuso, ingerito o assunto per via rettale.
L’uso provoca euforia, seguita da un senso di beatitudine contemplativa, con benessere, sonnolenza e pensiero rallentato ma più acuto e creativo.
L’oppio provoca assuefazione e quindi può portare rapidamente alla dipendenza.
EROINA
Può essere assunta tramite diverse modalità: iniettata, inalata (bruciandola su carta stagnola), fumata o aspirata (sniffata). L’assunzione è distinta in fasi:
- rush immediato e brevissimo (massimo 1-2 minuti): benessere intenso e completo, riduzione dell’ansia e del dolore
- stato di calma e distacco: assenza di preoccupazioni, serenità e sonnolenza ma mantenimento della capacità di scegliere se rispondere o meno agli stimoli ambientali
- comparsa di sintomi negativi: apatia, nausea, vomito, forte prurito, brividi e tremori
Provoca dipendenza psicologica e fisica dopo poche assunzioni ripetute. Con l’uso continuato scompare l’effetto piacevole e l’eroina viene consumata per evitare i sintomi di astinenza, che si manifestano 8-12 ore dopo l’ultima assunzione.
A lungo termine, l’uso di eroina può determinare: vuoti di memoria, difficoltà di espressione verbale, infezioni batteriche e virali, malattie epatiche e renali. Il decesso, in seguito ad overdose, avviene principalmente per arresto respiratorio, edema polmonare o retroflessione della lingua con soffocamento.
Che cosa sono le dipendenze comportamentali?
Sono una condizione in cui condotte o attività determinano una compromissione clinicamente significativa del funzionamento. Come quelle da sostanze, le dipendenze comportamentali sono caratterizzate da dipendenza fisica, psicologico e assuefazione. I circuiti neurali coinvolti sono gli stessi delle dipendenze da sostanze.
Le dipendenze comportamentali sono numerose e diverse; tra le principali distinguiamo:
- Disturbo da gioco d’azzardo
- Dipendenze tecnologiche: Internet Addiction Disorder (dipendenza da internet), Internet Gaming Disorder (dipendenza da videogiochi)
- Hikikomori: tendenza a fuggire dalla realtà per rifugiarsi nella tecnologia, ritiro e chiusura totali con limitati contatti col mondo esterno
- Nomofobia: sindrome da disconnessione. Ansia e malesere alla sola idea di non avere il cellulare, nervosismo e disagio causati dall’assenza di contatto con lo smartphone o PC.
- Vamping: vampireggiare. Restare svegli fino alle prime ore del mattino per socializzare online, partecipando a una cybercomunità notturna.
Disturbo da gioco d'azzardo
Il giocatore presenta una crescente perdita di controllo nei confronti del gioco: aumenta la frequenza delle giocate, il tempo passato a giocare e la somma di denaro spesa, trascurando gli impegni quotidiani.
Caratteristiche del DGA:
- aspetti compulsivi
- distorsioni cognitive
- illusione del controllo sugli esiti delle giocate
- illusione delle quasi vincite
- continuare a giocare nell’intento di annullare le perdite
Dipendenze tecnologiche
INTERNET ADDICTION DISORDER (DIPENDENZA DA INTERNET)
Uso disadattivo di internet con perdita di controllo associata a desiderio urgente di navigare. Comporta ritiro sociale. E’ caratterizzato da assuefazione e astinenza.
INTERNET GAMING DISORDER (DIPENDENZA DA VIDEOGIOCHI)
Utilizzo ripetitivo di giochi che si svolgono attraverso internet, con perdita di interesse per altre attività. E’ caratterizzato da tolleranza e astinenza.